A strikingly good piece of news might be landing on the (bad) relationship between Italians and their tax return. Tax authorities are finally (starting 2015) activating the pre-filled tax return form. Inland revenues will make available to taxpayers the data it has in order to fill the tax returns, instead of (or aside of) using them in order to perform ex-post controls (–>here).
This new method should reasonably reduce drastically the risk of involuntary mismatch between tax returns and registers’ entries. And reasonably, in the long run, reduce mistaken tax claims.
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L’istituzione di Trust (opaco) sconta l’imposta di donazione (CTR Toscana – 1702/1/14 del 22 settembre 2014)
Riporto qui di seguito per estratto il contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Ragionale della Toscana n. 1702/1/14 del 22 settembre 2014, comparsa su “Fisco Oggi” in data odierna, con commento G. Palumbo – A. Mesiti (–> qui).
“all’istituzione del trust si accompagna un’attribuzione patrimoniale che si sostanzia nel trasferimento della titolarità dei beni devoluti al trust fund, in capo al trustee.
Si deve altresì ritenere che la costituzione del vincolo di destinazione avvenga sin dall’origine a favore del beneficiario e sia espressione di un unico disegno volto a consentire la realizzazione dell’attribuzione liberale.
Il trust, quindi, alla luce degli elementi che lo contraddistinguono, può essere annoverato tra i vincoli di destinazione, con la conseguenza che all’atto di dotazione patrimoniale del trust (oggetto dell’avviso di liquidazione su cui ha statuito la sentenza in commento) torna applicabile il citato articolo 2, comma 47, del Dl 262/2006, e ciò indipendentemente dalla forma scelta, dato che la norma non fa alcuna distinzione”.
Il trust contemplato dalla sentenza era un trust cosiddetto “opaco” ovvero un trust che non identifica il beneficiario finale. In questo caso l’operazione di costituzione del trust opera in due momenti: 1) costituzione del trust e nomina del trustee; 2) devoluzione dei beni e degli avanzi di gestione al beneficiario che viene individuato al momento dello scioglimento.
Secondo la sentenza commentata, l’imposta sulle donazioni si applica al momento della costituzione del vincolo, ma non si applica al momento della successiva devoluzione, in quanto l’imposta è stata originariamente già scontata. Rimane piuttosto oscura la ratio di una interpretazione che anticipa il momento della tassazione in un tempo in cui non si è ancora verificato nessun arricchimento in capo al futuro (eventuale) beneficiario, mentre sottrae a tassazione il successivo momento dell’effettivo arricchimento del beneficiario. Va infatti ricordato che il senso dell’imposta di successione o di donazione è dato dal fatto che il prelievo si applica su un passaggio di ricchezza dal donante (il quale se ne spoglia, in vita o a causa di morte) ad un donatario, il quale se ne arricchisce senza contributo.
Il senso non è quindi quello di depredare la salma al momento del trapasso, o di punire la liberalità dello stolto prodigo, ma viceversa di operare un prelievo indolore su un arricchimento che non è gravato, quanto ai costi, sul suo beneficiario, ma che anzi “incrementa la forza economica del beneficiario ed è senz’altro idoneo ad esprimere una peculiare attitudine alla contribuzione del medesimo” (Falsitta, Manuale di Diritto Tributario, parte speciale, Milano, 2013, p.925). Resta il dubbio amarognolo che, come in altri campi, la regola tributaria sia piegata a becere contingenze (raccatta i soldi il prima possibile) piuttosto che a chiare scelte sistematiche e razionali.
About pictures – The photos published
Digressione
Dear reader! As of today 11.9.14 I start using as head pictures my own photos. I’ll use takes made during my holidays and trips. Most of them are just details of bigger pictures: no faces or recognizable personal data should be displayed, this is my commitment.
Since I use my own pics, any copyright is reserved on each take, and on all takes taken together.
Should anyone note any protected property, please let me know, but I trust it will not happen.
Live long and prosper.
“L’uomo contemporaneo è schiacciato sul presente”
“L’uomo contemporaneo è schiacciato sul presente. E rifiuta di conoscere il passato. Da tremila anni ogni generazione modifica o cerca di modificare le idee portanti e i valori della generazione precedente. Li modifica, ma li conosce: solo così è in grado di programmare il futuro. Poi ci sono momenti rivoluzionari in cui i valori vengono cambiati radicalmente, non solo aggiornati, ma sempre nella conoscenza degli ideali precedenti. Non era mai accaduto che le generazioni non volessero sapere niente dei padri”. Vale la pena di leggere tutta l’intervista a Eugenio Scalfari (su repubblica.it).
The Ozone hole is shrinking!
The Ozone hole is really shrinking! In times of daily bad news on almost everything it is definitely a piece of real GOOD NEWS!
Some history: in february 2013 the European Space Agency released a report that was commented positively by scientific blogs as –>Livescience.com: observations from late 2012 were showing a progressive shrinking of the ozone hole, as a result of the chlorine gas restrictions established by the Montreal protocol in 1987. However, later that year, some NASA experts seemed to hold differently. They argued that, though the “hole” was in fact shrinking, there was no real evidence that (1) this was due ti the CFC reduction and (2) the ozone layer was not simply “redistributing itself” this partially covering the hole (–> here). It is not easy to quickly grasp the reason of such opinion from the official NASA ozone watch website (–>here), and I leave to better meteorologists than me to explain it. In any case, the rejoice was postponed…
Now, on July 1st the United Nation Environment Programme released a report that clearly and most officially states that the depletion of the Ozone layer has stopped, and full recovery will occur by 2050 or so (official doc. –>here, and UNEP website –> here)! As I’m not a fan of the conspiracy theory, “I want to believe” that finally some good news has come out and, you know, I’m so glad it has nothing to do with religious beliefs, conflicting food-related taboos or exoteric stuff. Just plain, good, old-fashioned, galilean SCIENCE!.
The piece of news was re-bounced today by Italian newspapers (see –> here). I truly hope it will spread at least as quickly as the news about financial disasters. (you may say/ I’m a dreamer…)
Sul contribuente l’onere di dimostrare l’esistenza del soggetto cui abbia pagato fatture
La Corte di Cassazione, nell’Ordinanza n. 17918 del 13 agosto 2014, commentata dall’Agenzia delle Entrate con (comprensibile) soddisfazione su FiscoOggi del 4 settembre, ha ribadito una linea di pensiero “latente” nella giurisprudenza tributaria dal 2008: è onere del contribuente che riceve una fattura il verificare se il soggetto che ha emesso la fattura esista e sia un soggetto passivo IVA, altrimenti… (seguono le consuete bibliche piaghe).
La questione è grave, in quanto il punto di partenza è che “In tema di Iva, nelle cd. “frodi carosello”, il meccanismo dell’operazione e gli scopi che la stessa si propone (acquisizione di materiali a prezzi più contenuti al fine di praticare prezzi di vendita più bassi, con alterazione a proprio favore del libero mercato), fanno presumere la piena conoscenza della frode e la consapevole partecipazione all’accordo simulatorio del beneficiario finale”. In altre parole, il contribuente si supponeva che sapesse, e che partecipasse al progetto fraudolento, a prescindere dal fatto che avesse ricevuto fatture regolari.
In altri termini: l’Agenzia potrà disconoscere le fatture per operazioni “convenienti” registrate e messe a costo; l’imprenditore dovrà dimostrare che “non poteva accorgersi” della frode, e questo tanto a fini IVA (sentenza del 2008) tanto ai fini delle imposte sul reddito (impostazione dell’ordinanza, si attende la sentenza). Bingo. L’interpretazione italiana dello Stato di diritto inizia a mostrare invero risvolti preoccupanti se, nel momento in cui vengono potenziati di molto i poteri di indagine (e di interpretazione) dell’Erario vengono anche ridotti progressivamente i diritti della difesa…
The privacy of a suspect is anyway the privacy of a citizen
This is for Italian readers only – In a recent, gruesome murder case (the assassination of young Yara Gambirasio –> see the story), a suspect has been identified after long investigations; however, once his name has been made known, although he was still a suspect, not even indicted, his name and picture, and even his relatives’ were immediately put on the front page of virtually every newspaper in Italy (web included). This was -irrespective of the fact that eventually he might be indicted, and/or convicted for the murder- a grave violation of his right of non-interference with his personal life and, what is graver, of his relatives’. The Italian Data Protection authority has condemned this very thoughtless behavior of the press. It was hard time! (see the communication –> here). Let me say that the right to a defense and a fair trial should be taken at least as seriously as the other rights set by the Convention Europèenne de Droit de l’Homme, including the right to a free information. In fact, the press must be the watchdog of power, not the hound of citizens, or we’ll be suddenly back to Judge Linch law.
Government changes mind on possible seizure of home dwellings for tax debt
Right or wrong (sadly, often wrong) my Country. On 22 June 2013, Govt announced a moratorium on possible seizure of home dwellings by the executive arm of the Inland revenues office. Being a moratorium, it was intended that it was supposed to operate for the past. Now, during a question time, Govt declares the opposite: seizure can occur if the foreclosure was initiated before 22 June 2013. (–> here).
Bad debt write-offs simplified for FY 2013
The Italian Budget Statute (Legge finanziaria 2014) has introduced a strong simplification for the write-off of bad debts (i.e. those credits that cannot be cashed). A change in article 105 of TUIR (income tax restatement code) has introduced the principle whereby an entity that applies the Italian National Accounting Principles (GAAPs) can set at loss (write-off) bad debts at the time of deletion from the balance sheet without further proving that the credit is certainly irrecoverable. This second rule (previously the general case) implied regularly the need of involvement of third parties such as an attorney in order to acquire enough elements of security on the fact that the loss was…a total loss.
In other words, the old rule whereby the accountant could not “self-certify” the loss of a credit, will be replaced by an opposite one. A case-study is given by an interesting article on “ilSole24Ore” —> here.
It has to be noted that the elements leading to such evaluation of non-recoverability of a bad debt shall in any case be subject to scrutiny by the tax authorities. Moreover, it has to be noted that the new rule does not apply to taxpayers that operate under International Accounting Standards (IAS). This last point is curious; it should be considered that companies apply the IAS when they are under a non-Italian holding or they consolidate accounts coming from more than a member State of the Union. Exclusion of IAS-based companies from the new simplified rule could thus be considered as a measure contrary to the freedom of establishment (artt. 49-55 TFEU).
Il Garante Privacy annuncia il piano ispettivo per il 1. semestre 2014
Il Garante per la Protezione dei Dati Personali, nella sua newsletter n. 384 del 25 febbraio 2014 ha annunciato il piano ispettivo per la prima metà dell’anno. L’attenzione dell’Autorità si concentrerà su
- grandi banche dati pubbliche;
- gestione delle reti pubbliche di accesso a Internet in wi-fi;
- marketing telefonico;
- mobile payment;
- call center delocalizzati in Paesi extra Ue;
- sistemi di profilazione dei consumatori;
- aziende farmaceutiche;
- centri di assistenza tecnica e recupero dati.
Il piano ispettivo è lo strumento attraverso cui il Garante pianifica l’attività di controllo sulla compliance privacy pur in assenza di ricorsi, reclami o segnalazioni.
Nella stessa newsletter, il Garante indica che, rispetto al 2012, gli accertamenti sono cresciuti del 4%, mentre i procedimenti sanzionatori sono aumentati del 47%, emessi principalmente in materia di telemarketing. Da questi dati emerge che, lungi dall’essere l’Italia uno Stato che tutela “troppo” la privacy, impedendo alle aziende di funzionare, viceversa è caratterizzata da un approccio molto ragionevole di contemperazione delle esigenze della produzione con quelle della vita privata dei cittadini.