Viva Verne!
Jules Verne (8 febbraio 1828 – 24 Marzo 1905) – 190 anni fa, oggi, nasceva Jules Verne. Un “genio visionario” (secondo la frettolosa definizione giornalistica). Per come la vedo io, un uomo che traeva conseguenze logiche dalle premesse di cui disponeva, scegliendo con cura le premesse, e verificandole. Il senso della fantascienza, che è “fantasma” della scienza, in quanto sua proiezione, ma realistica, verosimile. Parziale, certamente (in Dalla Terra alla Luna viene sparato un proiettile da terra, quindi con accelerazione decrescente, mentre un razzo sfugge alla gravità solo mediante una accelerazione costante per un po’ di tempo), ma si tratta pur sempre di letteratura “di anticipazione”. Una figlia minore della filosofia.
P.K. Dick descrisse anzitempo la rete cellulare (–> qui): gli si potrebbe contestare di aver previsto il TACS ma non il GSM. Ma che senso avrebbe? Isaac Asimov, di tutte le sue grandi previsioni ed invenzioni, ne diede una molto sbagliata, non prevedendo la miniaturizzazione dei componenti elettronici. Se ne potrebbe fare una canzonatura. Ma da che pulpito la si potrebbe lanciare? E poi perché?
Sarebbe un esercizio da social network, per farsi belli cospargendosi del senno di poi, come un profumo dozzinale. Qualcosa in cui oggi in molti si esercitano, per tentare di trascinare i grandi del passato al proprio umano, troppo umano, livello. Quindi oggi nasceva Jules Vernes, di cui almeno 5 idee (non “fantasie”) divennero realtà (quali, leggetelo su Repubblica). E vissero ben oltre la breve durata della sua vita.
Un’idea che sopravvive al suo ideatore, e diventa realtà. Il senso dell’eterno, secondo la filosofia. Un regalo della sua figlia minore. Buon compleanno Monsieur Verne, e molte centinaia di questi giorni!